Per fortuna negli uffici pubblici della Regione Marche
ci sono ancora persone serie e competenti che non si lasciano condizionare
dagli umori del politico di turno e da piccoli o grandi interessi di
bottega.
Il parere espresso con decreto n. 70/vaa_08 del 08/07/08 dal Dirigente
dell’ufficio Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali, sulla Valutazione
di Incidenza del nuovo Piano Regolatore del Comune di Fano relativa
alle aree della “Rete Natura 2000”, non ha nulla di politico
e di penalizzante per i cittadini di fanesi, ma è un parere tecnico,
previsto dalle direttive comunitarie e dalle leggi italiane, assolutamente
legittimo e condivisibile.
Le scelte cementificatorie dell’attuale maggioranza di governo,
che non risparmiano nemmeno le aree protette della Direttiva Habitat
e Direttiva Uccelli, subiscono un primo condizionamento da parte di
un organismo che è tenuto a vigilare, affinché le previsioni
urbanistiche del P.R.G. non incidano in maniera significativa sullo
stato di conservazione dei siti istituiti per volontà della Comunità
Europea.
La superficie occupata dagli interventi progettuali previsi dal P.R.G.
in aree S.i.c. e Z.p.s.o zone contigue, è pari a circa 125 ettari,
più o meno la stessa superficie della somma delle aree faunistiche
e floristiche presenti nel comune di Fano: le prescrizioni, i divieti
e le misure di mitigazione richieste dalla Regione Marche trovano, quindi,
ampia giustificazione nel rischio di gravi danneggiamenti degli habitat
naturali.
Il parere negativo sulla costruzione dei nuovi parcheggi adiacenti all’Area
Floristica di Baia del Re è determinato da due fattori: il primo
è costituito dalla pressione antropica che si verrà a
creare a seguito dell’intervento che avrà effetti negativi
sull’area floristica; il secondo riguarda la distruzione di 11
ettari di habitat prioritario dovuta alla impermeabilizzazione del suolo
dei parcheggi e della viabilità di raccordo.
A questo proposito occorre considerare che la duna costiera di due chilometri,
coperta da piante alofile e psammofile, che si estende da Fosso Sejore
a Baia del Re, rappresenta un esempio unico e irripetibile per centinaia
di chilometri nella costiera adriatica. Altrove, come tra Gimarra e
il torrente Arzilla, ed a Metaurilia, si è preferito sacrificare
l’ambiente naturale per far posto alle concessioni balneari.
L’elevata pressione antropica costituita dai bagnanti, già
oggi crea danni alla conservazione dell’area floristica: numerosi
sentieri sono stati aperti abusivamente sulla duna con distruzione della
vegetazione e molti sono i rifiuti abbandonati.
Il problema della sicurezza stradale determinata dalla carenza di parcheggi
in alcune giornate estive si risolve offrendo nuove modalità
di trasporto alternative all’auto privata. La pista ciclabile
in progetto permetterà a molti di raggiungere in maniera ecologica
le spiagge.
Un’altra soluzione può essere data dal trasporto pubblico:
non si capisce perché, di domenica, la corriera Fano-Pesaro,
invece di incrementare le corse, effettua passaggi ogni ora (mezz’ora
nei feriali). Con una navetta che faccia la spola tra il parcheggio
del Cimitero e Fosso Sejore (similmente a quanto viene fatto dal comune
di Pesaro nel proprio territorio) si eviterebbero problemi di parcheggio,
code e incidenti.
Ma le soluzioni più semplici e meno costose, per l’ambiente
e per la salute dei cittadini, trovano difficoltà ad essere recepite
dagli amministratori fanesi.
Fano, 25/08/2008